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Nove storie di tensione, a volte drammatiche e cupe, si alternano a racconti riflessivi e di divertente satira. Con questa raccolta l'autore, ha voluto mettersi alla prova spaziando tra varie tipologie di racconti, cimentandosi in un genere surreale attualmente poco diffuso tra gli autori italiani. Il suo frequente ricorso alla fantasia è dominato soprattutto dal desiderio di raccontare Quoquo Zuc in modo anche spregiudicato e senza alcun limite di vero. È per questo che accanto a fantasmi, statue e animali di notevole personalità, trova posto anche qualche telefonino sentimentale e Carlino il sagrestano.
